Lo sguardo ostetrico sul consenso
Cosa ho raccontato al convegno
Domenica 29 settembre 2025
La Bottega Ostetrica
Si è fatta piccola per approfondire solo ciò che vi interessa
e per saperne di più scrivete a paolaluss@gmail.com
OTTOBRE
Giovedì 2 MENOPAUSANDO
Prima serata a tema Via Po 14 alle 20.30Sabato 4 Le RAGAZZE e gli ANNI di TUONO seconda puntata
per mamme con figlie in seconda/terza mediaSabato 11 MADRI E FIGLIE prima puntata
Lunedì 13 SEDUTE INFORMATIVE GRATUITE
Per chiunque senta il bisogno di capire meglio come funziona la riabilitazione del pavimento pelvico in relazione alle problematiche della sfera genitaleMartedì 21 I MISTERI delle VAMPATE in menopausa
A PROPOSITO DI EDUCAZIONE DIGITALE
Prossimamente molti eventi interessanti per tutte le fasce di età
Associazione MEC
Media Educazione Comunità
SGUARDI SULLA VIOLENZA
Dal convegno del 13 settembre, la seconda parte del mio intervento in dialogo con Caterina Di Chio e Arianna Enrichens
QUI la prima parte
IL TEMA DEL SENTIRSI PER
CON-SENTIRE
Il consenso di cui parliamo inizia dall’imparare a sentire, a sentirsi, a legittimarsi quello che si percepisce per costruire l’assertività: la capacità di dire SI mi piace, SI lo voglio, NO non mi piace, NO non lo voglio
Questo sentire origina…
intanto dall’essere tenuti in braccio per il tempo giusto ma, ahimè, questo mondo ha paura dei legami e così fa casino coi distacchi (un buon addestramento militare, grandi maestri gli spartani, inizia con un distacco precoce o brusco della madre dal bambino)
e poi dalle parole, i gesti e gli esempi con cui gli adulti educano il bambino a stare in contatto con le sensazioni corporee e le emozioni, per fargli capire che il CORPO è SUO e che VALE così com’è
Cosa succede invece lo possiamo dedurre da cosa ci si aspetta sempre e ancora da un BRAVO BAMBINO (e più ancora da una bravA bambinA).
…che mangi, dorma, faccia la cacca, stia zitto, non pianga, non disturbi e non prenda dei brutti vizi come quello di stare in braccio e che dorma da solo
Ma allora questo corpo viene accompagnato al sentire o viene addomesticato a compiacere e acconsentire?!
Proviamo a mettere in fila una serie di passaggi comunicativi, tutti fatti in presenza dei bambini, per capire quali ostacoli queste piccole persone rischiano di incontrare nel costruire la relazione col proprio corpo e il suo valore
non ti sei fatta/o niente (= non è vero che senti male, paura, disagio)
sorridi che se piangi/ti arrabbi sei brutta
non piangere che sembri una femminuccia
lo sai come sono fatte le femmine...i maschi...lascia perdere
non muoverti, non mettere le mani in bocca, non correre
stai fermo, non sbadigliare, non ti stirare, non bere (a scuola)
mettiti il costume che sennò il pesciolino ti mangia l’uccellino
non ti toccare LI’ che ti fai male
se ti tocchi il pisello poi cade
beh, un bel problema lo sviluppo del seno per chi fa danza classica
poverina, ha un sacco di peli...
fai pipì anche se non hai voglia
lo so, hai voglia di fare pipì ma la fai dopo
guarda che così rotondetta mica lo trovi un fidanzato
ma perché non mi dici come ti chiami? Il gatto ti ha mangiato la lingua?
finisci le lasagne che la nonna le ha fatte solo per te
adesso ti mangio di baci perché ne ho voglia e perché ti ho fatto IO
sii educata/o...lasciati baciare (o strizzare la guancia) che la nonna/zia/zio ti vuole bene e sennò si offende
dammi un bacio se vuoi la caramella
dai, viene a farmi le coccole
lasciati fare le coccole
tuo fratello, tuo cugino, la tua sorellina...sono piccoli poverini e devi capirli
fallo per la mamma, lo zio, la nonna e fallo per Gesù! Michela Murgia
e se qualche maschio inizia a girare per casa, deve passare prima da me perché tu sei la mia bambina!
gli piacciono le belle bambine...tutto suo padre
adesso che sei diventata signorina, devi fare attenzione ai maschi
fammi entrare in bagno, ti ho fatto io, che c’è di male e figurati se mi scandalizzo a vederti nudo o se mi vedi tu...!
(incredibile ma vero: educhiamo alla vergogna e non al pudore)
Tocchicciamo da subito i bambini che diventano piccoli peluches, OGGETTI, COSE di cui possiamo fare quello che vogliamo per soddisfare i nostri bisogni o convenzioni sociali evidentemente non discutibili: si fa così è SCONTATO
Sempre senza chiedere il permesso li fotografiamo, li mettiamo in mostra
e li con-dividiamo in rete, e poi, per proteggerli, usiamo i guinzagli elettronici, dai gps sui telefoni al registro elettronico perché chi ti vuole bene può e deve controllarti!
Al porno invece...libero accesso perché anche noi adulti, a proposito di esempi ed educazione implicita, facciamo sempre più difficoltà a dire di NO, a mettere confini e limiti.
Ma quindi, di chi è questo corpo?
Il mito del bravo bambino si specializza e questi bambini diventati ragazza o ragazzo dicono SI’ invece di dire NO perché vogliono/devono essere educati, lo fanno per dimostrare l’affetto, perché hanno paura di offendere, di non essere amati e non hanno imparato a chiedersi cosa gli piace o cosa non gli piace.
Hanno imparato a compiacere, a diventare oggetti di desiderio e non soggetti,
specie le bambine.
La più assurda delle domande che facciamo ai figli adolescenti sintetizzando l’educazione sessuale e affettiva (non fatta) è: fatti rispettare e proteggiti, dopo avergli insegnato a lasciarsi baciare e a non aver spiegato cosa significa proteggiti.
Allora cosa si può fare?
Riflettere e invitare a riflettere che i bambini non sono di nostra proprietà e che da come li trattiamo impareranno cose su se stessi e su come si sta in relazione e che nella relazione si è in due
Che il rispetto si basa sulla reciprocità
Che anche ai bambini bisogna chiedere sempre il permesso, non dirgli bugie e non confonderli
SALUTI e BACI
Sono contenta che abbiate letto fino a qui!
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